
Mineo. Il Cara di Mineo ha ospitato due importanti visite da parte di un gruppo di parlamentari francesi e di
una delegazione di deputati norvegesi presso l’Assemblea del Consiglio d’Europa. Entrambe le
rappresentanze sono accolte al centro di contrada “Cucinella” dai vertici della Prefettura di Catania, dal
dirigente del Commissariato di Polizia di Caltagirone Marcello Ariosto e dal direttore della struttura
Sebastiano Maccarrone. Il gruppo francese era composto dai senatori Repubblicani Francois Noel Buffet,
Christophe Andrè Frassa e Colette Giudiccelli, mentre quello norvegese da Schou Ingjerd, Jenssen Frank,
Wold Morten, Godskesen Ingebjorg Amanda, Grovan Hans Fredrik, Hagebakken Tore, Johsen Kristin
Ormen, Simensen Kare, Anita Helland Kjue e Eric Christensen, nonché dall’ambasciatore a Roma Bjoorn T.
Grydeland. Le delegazioni hanno chiesto notizie sia sui processi d’accoglienza e integrazione degli
<<asilanti>> che sul funzionamento del Cara, che, ad oggi, risulta nel suo genere il centro più grande
d’Europa. Poi hanno compiuto un giro all’interno della struttura, visitando diversi servizi. “Sono rimasto
particolarmente colpito in positivo – ha spiegato il senatore Francois Noel Buffet, capodelegazione francese
- per due fattori: primo, per la qualità dei servizi offerti e per l’umanità con la quale vengono trattati i
migranti; secondo, per l’efficacia delle procedure amministrative d’accoglienza. La Francia non sarebbe
capace di gestire una simile struttura”. “Ho apprezzato molto la vostra organizzazione – ha evidenziato
Schou Ingjerd, rappresentante dei deputati norvegesi – perché fa fronte giornalmente sia a numero di
ospiti consistenti e sia a situazioni personali difficili. L’Italia, come immaginavo, sta accogliendo questi
ragazzi con grande umanità. Speriamo che l’Ue si doti al più presto di regole comuni”. “Avete tutto il mio
onore – ha sottolineato l’ambasciatore norvegese Grydeland – per il modo con cui gestite con calore e
umanità questo centro”. “E’ importante che su questo fenomeno migratorio epocale – ha argomentato il
direttore Maccarrone – l’Unione Europea faccia sentire all’unisono la sua voce presso l’Onu. La soluzione a
questo problema risiede nella possibilità di instaurare progetti di cooperazione con i paesi d’origine. Vi
ringrazio per l’attenzione che prestate all’esperienza del Cara di Mineo e per averlo scelto come modello di
riferimento”.
